L’appello di Mattarella per le carceri: “Basta sovraffollamento e suicidi, stop a questa emergenza sociale”

Il Presidente della Repubblica
Le parole del capo dello Stato in merito alla funzione della detenzione e all'attenzione da porre affinché i penitenziari non diventino "una palestra per la malavita". L'assenza di educatori, attività, risorse e personale

Quello delle vostre funzioni è “un panorama articolato e complesso. Delle funzioni che svolgete in conformità alla Costituzione e che non si esauriscono nella vigilanza. So che ogni giorno cercate di assolvere con sacrificio e professionalità il vostro impegno: impegno reso ancora più difficile dalle preoccupanti condizioni del sistema carcerario che è contrassegnato da una grave e ormai insostenibile condizione di sovraffollamento“. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ed una rappresentanza della Polizia Penitenziaria.
Per Mattarella nelle carceri non c’è solo il problema del sovraffollamento c’è anche il tema delle “condizioni strutturali inadeguate di molti istituti nei quali sono necessari interventi di manutenzione e ristrutturazione, interventi da intraprendere con urgenza nella consapevolezza che lo spazio non puo essere concepito unicamente come luogo di custodia ma deve includere ambiente destinati alla socialità, alla fattività, alla progettualità del trattamento“.
“Altre difficoltà pesano sulle vostre funzioni e interpellano altre istituzioni – ha continuato il Capo dello Stato –: la carenza di organico che da tempo è in una situazione critica, la grave insufficienza degli operatori, dal numero degli educatori al difficile accesso alle cure sanitarie specialmente per i detenuti affetti da problemi di salute mentale. Occorre che gli istituti di pena siano dotati di nuove e più adeguate professionalità in caso contrario anche il vostro compito sarebbe appesantito“.
“I luoghi di detenzione – ha spiegato il Presidente della Repubblica – non devono trasformarsi in palestra per nuovi reati, in palestra di addestramento al crimine, nei luoghi di senza speranza ma devono essere effettivamente rivolti al recupero di chi ha sbagliato. Ogni detenuto recuperato equivale a un vantaggio di sicurezza per la collettività oltre ad essere un obiettivo costituzionale“. Per le carceri, ha ribadito Mattarella, “servono investimenti in modo di garantire un livello di vita dignitoso ai detenuti e al contempo migliori condizioni di lavoro che voi svolgete con scrupolo. Sono investimenti necessari e lungimiranti. E’ particolarmente importante che il sistema carcerario disponga delle risorse necessarie, umane e finanziarie, per assicurare a ogni detenuto un trattamento che si fondi su regole di custodia basate su valutazioni attuali, per ciascuno, con l’obiettivo per il futuro“.
“E’ drammatico – ha concluso il Presidente della Repubblica – il problema dei suicidi nelle carceri che da troppo tempo non da’ segni di arresto: si tratta di una vera emergenza sociale sulla quale occorre interrogarsi per porre fine immediatamente a tutto questo. Deve essere fatto per rispetto della valori Costituzione, per rispetto del vostro lavoro e della storia della polizia penitenziaria“.
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